La storia dei gruppi a Taranto, dal ’60 al ’75… I PRINCIPI AZZURRI

I PRINCIPI AZZURRI

“A Taranto la voglia di suonare ti acchiappa subito. Bastano appena tredici anni per essere contagiati dal sacro fuoco dell’arte…

1965/66.Tredici anni, roba da scuola media. Fra i banchi chi si arrovella fra calcoli aritmetici e trattati di storia, chi fino a tarda sera, nel lettuccio caldo, sotto coperte e lenzuola ascolta la radiolina a “transistor” con la quale cattura musica diversa, non più tanto lontana. Enzo De Marco, uno spilungone per la sua età, è già un “enfant prodige”, sa già come si fa. Come si ascolta buona musica, evitando di farsi scoprire da papà e mamma. Come si suona la chitarra, anche se di sghimbescio, perché è mancino. Come si fonda un gruppo. Ci ha già provato, ma nel palazzo in cui abita e sull’intero isolato non ci sono ragazzi con lo stesso entusiasmo, con una certa pratica, come lui, su una “sei corde”. Lui non ne ha ancora una sua, ma quando gli capita di averne una fra le mani, riesce a cavarne suoni, anche stridenti, così da stupirsi e stupire un pugno di amici. Complimenti, va bene, ma qui ci vuole un progettino, che vada oltre il complessino condominiale. Progettino, progettino: Giammichele Mattiuzzo. E non perché il piccolo-grande tastierista sia all’altezza di un’idea subito convincente. Giammichele è l’amico del cuore.” (Claudio Frascella).

Questo è l’incipit di un lungo capitolo dedicatomi da Claudio Frascella nel suo libro “Seduti in quel caffè sognando Liverpool”. Lo riporto perché è così che nacque il progetto Principi Azzurri. Che progetto sarebbe rimasto se non avessimo incontrato Aldo Bozza. Aldo intuì la bontà del progetto e ci presentò Franco Lo Cascio, nel  “tabacchino” di famiglia in via Dante, all’angolo di via Leonida. Aldo, grande affabulatore, (e fumatore di splendide EXCELLENT…), perorò la causa con Nando Lo Cascio, fratello maggiore di Franco, deus ex machina dell’esercizio commerciale, entrambi figli del grande maestro di pianoforte Porfirio Lo Cascio. Gli chiese di farci da manager e di finanziarci. Incarico accettato, gruppo formato, nome scelto I PRINCIPI AZZURRI. Enzo De Marco alla chitarra solista e voce, Gianmichele  “all’organo” (si diceva così) e voce, Aldo Bozza alla chitarra ritmica e voce (e grande talento nell’intrattenimento), Franco Lo Cascio alla batteria. Manca il basso? Eccolo lì: Gianni Simeone ci porta suo fratello Mimmo Simeone. Prime prove, giù a via Mazzini, prime uscite sempre lì, all’Aurora di via Mazzini. Poi, come spesso capitava all’epoca, si sparigliano le carte ed  al basso subentra Tonio Presago. Serate dappertutto, tanti MAK P 100, di spalla ai Quattro del Sud al Red Sky, poi alla Lanterna Azzurra di Lama, al Blue Moon di San Vito, a Crispiano, Martina, Matera, Policoro, feste in tante piazze pugliesi, lucane e calabresi, matrimoni. E feste in ambienti militari, basi NATO di Martina e S. Vito dei Normanni comprese, dove cantare in inglese è un suicidio…Ma il gruppo si difende bene. Poi entra a far parte del gruppo la voce “nera” di Dario (ahimè, mi sfugge il cognome). Con questa formazione il gruppo partecipa al trofeo Eko all’Orfeo, classificandosi quarto: per essere agli inizi, niente male. Poi, altro sparigliamento di carte: Dario abbandona, entra un’altra voce, “calda”, Gianni Morgante. Altro repertorio, più rock, più blues (anche classici americani, in verità). Fino al 1968.

 Poi, altro cambio: Gianmichele vola nei Glom, Aldo vola al nord, a  Milano. Entra Peppe Sarà, degno sostituto di Gianmichele. Altro giro, altro repertorio. Il cerchio e la storia si chiudono con Enzo De Marco che raggiunge Gianmichele nei Glom a gennaio 1969.

Visti i nomi,i Principi Azzurri sono da considerare un “laboratorio” ed una fucina di talenti che avrebbero poi espresso il meglio di sé in altri gruppi ed in altri contesti.

By Enzo De Marco

La locandina della prima  formazione

La locandina della prima formazione

 

Lido Taranto, nei guai fino al collo...

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Ma accome a tine a chitarre???? A smerse???

Ma accome a tine a chitarre???? A smerse???

Trofeo EKO, Teatro Orfei

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3 thoughts on “La storia dei gruppi a Taranto, dal ’60 al ’75… I PRINCIPI AZZURRI

    • Ciao, Vito! Ovviamente, se vuoi, puoi mandarmi una biografia con 4, max 5, foto del tuo gruppo Les Amants che all’epoca era al top della considerazione nell’ambiente. Finalmente ho avuto l’opportunità di contattare uno di voi e non me la lascio scappare…Dopo ferragosto riprendo le pubblicazioni. Ciao!

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