La storia dei gruppi a Taranto, dal ’60 al ’75… LES DOUBLES FACES

LES DOUBLES FACES

Il gruppo nasce nel 1965 per iniziativa di giovani musicisti i cui nomi  ancora oggi  sono noti  e circolano negli ambienti musicali locali per aver dato un grande contributo di idee e di qualità.

La formazione era composta da:

– EMANUELE MANIGRASSO  alle tastiere

– RAFFAELE MARINO’  al basso, poi GIANNI MADARO

– FULVIO CAROTTI  alla chitarra

– ALDO SARACINO alla chitarra

– ALDO (ALDINO) VENERE alla batteria 

Nomi importanti, come si può notare che si sono contraddistinti in tanti ambiti artistici.

Dopo un iniziale periodo a Taranto, fatto di indiscutibili successi, il gruppo si sposta a MILANO al seguito di FRANCO TALO’,  noto cantante tarantino, affermato a livello nazionale. Qui lascio spazio alla testimonianza di Gianni Madaro:

“LES DOUBLES FACES   1965-1967 Grazie alla volontà di Franco Talò ci ritrovammo tutti al Tricheco al corso di Milano-(Intra’s club) nel novembre del 1965.  La prima formazione che lo accompagnava   era composta :  alla batteria  Aldino Venere, alle tastiere  Emanuele  Manigrasso, alle chitarre Aldo Saracino e Fulvio Carotti,  io presi il posto di Raffaele Marinò.  Seguimmo Franco Talò nei suoi concerti nei migliori locali dell’epoca  e con l’uscita del disco per l’estate “ Il giocattolo rotto” avemmo l’opportunità di registrare  il nostro disco Addio città e  Ti prego torna” (ndr, su etichetta SIR) . Diversi i passaggi  alle ore 15 dei martedì  su radio Due, e  di Silvio Noto alle 13 su radio Uno.  Nel frattempo ci abbandonava Fulvio Carotti che diventò una colonna portante per il successo dei Bisonti.  Noi facemmo la nostra parte con garbo e PROFESSIONALITA’.  Il gruppo si sciolse per le numerose  incomprensioni . Un grazie a Franco  che mi ha dato l’opportunità di crescere come musicista e compositore”.                                 (By Gianni Madaro  ,agosto 2015).

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Dunque  l’esperienza dura  fino al 1967, fino a quando  il gruppo  decide di interrompere l’esperienza milanese e rientrare a Taranto.

Il 1967 è quello che possiamo definire della fase due. Si sparigliano le carte, come spesso accadeva in quel periodo, e viene varata la seguente formazione:

– EMANUELE MANIGRASSO  alle tastiere

– GIUSEPPE CERAVOLO  al basso

– FRANCO BOZZA alle chitarre

– GIANNI GRAVINA  alla batteria

Il “complesso” si fa molto apprezzare sia a livello locale sia a livello nazionale.  I nostri ripartono  a Milano tenendo in piedi la formazione sino al 1973.

A Milano lavorano e si fanno apprezzare per sei anni, ed ormai da professionisti, incidono  per l’etichetta KANSAS un disco a 45 giri (su vinile, ovviamente):

“TRISTE FINE DI UN AMORE”

“UNA STORIA  VERA”

                                                                            ( By Franco Bozza, agosto 2015)

 

Le esperienze discografiche del gruppo della prima formazione.

Le esperienze discografiche del gruppo della prima formazione.

La " plancia"

La ” plancia”

Gianni Madaro con Anna Talò

Gianni Madaro con Anna Talò

la formazione dal 1967 al 1973

la formazione dal 1967 al 1973

In posa a Milano

In posa a Milano

 

* Si ringraziano Gianni Madaro e Franco Bozza per il prezioso contributo fornito. 

La storia dei gruppi a Taranto, dal ’60 al ’75… I PRINCIPI AZZURRI

I PRINCIPI AZZURRI

“A Taranto la voglia di suonare ti acchiappa subito. Bastano appena tredici anni per essere contagiati dal sacro fuoco dell’arte…

1965/66.Tredici anni, roba da scuola media. Fra i banchi chi si arrovella fra calcoli aritmetici e trattati di storia, chi fino a tarda sera, nel lettuccio caldo, sotto coperte e lenzuola ascolta la radiolina a “transistor” con la quale cattura musica diversa, non più tanto lontana. Enzo De Marco, uno spilungone per la sua età, è già un “enfant prodige”, sa già come si fa. Come si ascolta buona musica, evitando di farsi scoprire da papà e mamma. Come si suona la chitarra, anche se di sghimbescio, perché è mancino. Come si fonda un gruppo. Ci ha già provato, ma nel palazzo in cui abita e sull’intero isolato non ci sono ragazzi con lo stesso entusiasmo, con una certa pratica, come lui, su una “sei corde”. Lui non ne ha ancora una sua, ma quando gli capita di averne una fra le mani, riesce a cavarne suoni, anche stridenti, così da stupirsi e stupire un pugno di amici. Complimenti, va bene, ma qui ci vuole un progettino, che vada oltre il complessino condominiale. Progettino, progettino: Giammichele Mattiuzzo. E non perché il piccolo-grande tastierista sia all’altezza di un’idea subito convincente. Giammichele è l’amico del cuore.” (Claudio Frascella).

Questo è l’incipit di un lungo capitolo dedicatomi da Claudio Frascella nel suo libro “Seduti in quel caffè sognando Liverpool”. Lo riporto perché è così che nacque il progetto Principi Azzurri. Che progetto sarebbe rimasto se non avessimo incontrato Aldo Bozza. Aldo intuì la bontà del progetto e ci presentò Franco Lo Cascio, nel  “tabacchino” di famiglia in via Dante, all’angolo di via Leonida. Aldo, grande affabulatore, (e fumatore di splendide EXCELLENT…), perorò la causa con Nando Lo Cascio, fratello maggiore di Franco, deus ex machina dell’esercizio commerciale, entrambi figli del grande maestro di pianoforte Porfirio Lo Cascio. Gli chiese di farci da manager e di finanziarci. Incarico accettato, gruppo formato, nome scelto I PRINCIPI AZZURRI. Enzo De Marco alla chitarra solista e voce, Gianmichele  “all’organo” (si diceva così) e voce, Aldo Bozza alla chitarra ritmica e voce (e grande talento nell’intrattenimento), Franco Lo Cascio alla batteria. Manca il basso? Eccolo lì: Gianni Simeone ci porta suo fratello Mimmo Simeone. Prime prove, giù a via Mazzini, prime uscite sempre lì, all’Aurora di via Mazzini. Poi, come spesso capitava all’epoca, si sparigliano le carte ed  al basso subentra Tonio Presago. Serate dappertutto, tanti MAK P 100, di spalla ai Quattro del Sud al Red Sky, poi alla Lanterna Azzurra di Lama, al Blue Moon di San Vito, a Crispiano, Martina, Matera, Policoro, feste in tante piazze pugliesi, lucane e calabresi, matrimoni. E feste in ambienti militari, basi NATO di Martina e S. Vito dei Normanni comprese, dove cantare in inglese è un suicidio…Ma il gruppo si difende bene. Poi entra a far parte del gruppo la voce “nera” di Dario (ahimè, mi sfugge il cognome). Con questa formazione il gruppo partecipa al trofeo Eko all’Orfeo, classificandosi quarto: per essere agli inizi, niente male. Poi, altro sparigliamento di carte: Dario abbandona, entra un’altra voce, “calda”, Gianni Morgante. Altro repertorio, più rock, più blues (anche classici americani, in verità). Fino al 1968.

 Poi, altro cambio: Gianmichele vola nei Glom, Aldo vola al nord, a  Milano. Entra Peppe Sarà, degno sostituto di Gianmichele. Altro giro, altro repertorio. Il cerchio e la storia si chiudono con Enzo De Marco che raggiunge Gianmichele nei Glom a gennaio 1969.

Visti i nomi,i Principi Azzurri sono da considerare un “laboratorio” ed una fucina di talenti che avrebbero poi espresso il meglio di sé in altri gruppi ed in altri contesti.

By Enzo De Marco

La locandina della prima  formazione

La locandina della prima formazione

 

Lido Taranto, nei guai fino al collo...

Lido Taranto, nei guai fino al collo…

Ma accome a tine a chitarre???? A smerse???

Ma accome a tine a chitarre???? A smerse???

Trofeo EKO, Teatro Orfei

Trofeo EKO, Teatro Orfei

La storia dei gruppi a Taranto, dal ’60 al ’75… HAPPYNESS

HAPPYNESS – Nei primi giorni di  un mese di maggio fine anni 60, primi anni 70,  nella città di Taranto, si riuniva un gruppo di giovani musicisti, tutti uniti dalla passione per la musica.

 Tutto partiva dai fratelli Nando Costanzo e Claudio Costanzo che pensarono al progetto e lo portarono a termine.

  La prima formazione perciò fu:

Nando Costanzo alla tastiera

Claudio Costanzo alla batteria

Luciano Adamo  al basso

Mimmo Valentini  voce

  Erano i tempi del Ristorante Al Ponte, del Piper, della Stiva,  del Mon Reve  e tanti altri locali dove si suonava per poche lire, ma con tanto entusiasmo!!

 Dopo aver preso in analisi vari nomi si decise di dare al gruppo quello definitivo di HAPPYNESS  (felicità)  che voleva essere beneaugurante sia per i componenti del gruppo sia per chi li ascoltava.

Ogni volta il gruppo era accolto con grande entusiasmo e partecipazione.

Quindi, stimolati da questi consensi, furono operati alcuni aggiustamenti nella formazione. Si susseguirono vari elementi di valore ( tra i quali vanno citati Leandro Ricci  Ciccio Nicotera  Luigi Amati) , ed il gruppo prese il volo effettuando serate e concerti anche in svariate parti di  Italia!!!

 Per l’occasione della prossima serata dedicata ai gruppi degli anni ‘60 si sono riuniti 6 elementi che hanno fatto la storia degli Happiness.

Sul campo da 20 anni, ed oggi, come quaranta anni fa, si ripropongono con lo stesso entusiasmo di allora!!

 Per questa carrellata di gruppi si sono riuniti per l’occasione:

 Valentini Cosimo                                     -voce solista

Pappalardo Mario La Penna                   -chitarra solista

Nando Costanzo                                      -tastiere e seconde voci

Claudio  Costanzo                                   -Batteria

Amati Luigi                                               -Chitarra ritmica tastiera e seconde voci

Fiamma Mario                                          – 2 chitarra e voce

  by Nando Costanzo

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Anni 70

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La storia dei gruppi a Taranto, dal ’60 al ’75… I PETTIROSSI

I PETTIROSSI – Gruppo musicale nato a Taranto che ha cavalcato l’onda degli anni ’60 in giro per night e cabaret di mezza Europa. Fondato, nel 1961, da Andrea Piras insieme ad altri quattro musicisti.

 Il nome dato al gruppo è frutto di una battuta scherzosa scaturita quando il sarto che confezionerà la prima divisa del gruppo, come d’uso in quel periodo, propone alcune maglie di un rosso acceso.Ciccio (Amati) allora dirà: “A’ma parè tanta PETTIROSS’ ! “ (in dialetto tarantino: Sembreremo tanti PETTIROSSI !). Il repertorio è quello dei classici americani con la seguente formazione:

  • Andrea Piras  – Sax tenore e clarinetto
  • Umbertino Biallo  – Batteria
  • Benito (Dorme) Lopez – Pianoforte
  • Ciccio (Franco) Amati  –  Chitarra
  • Enzo Mucci – Bassista e cantante

Enzo, che avendo sposato Karen, una tedesca di Wuppertal (Germania), scrive a diversi impresari in Germania, e non solo, che satellitano negli ambienti dei night e cabaret di mezza Europa. Comincia così, co debutto a Braunschweig il 1° Luglio 1962 al dancing Exil, una fortunata stagione di intenso lavoro e remunerativi contratti all’estero e, per Andrea ed Enzo, con moglie e figli al seguito. Questo fino al 30 aprile 1967 quando, l’età della scuola per i figli e il desiderio di una vita meno girovaga sebbene piena di soddisfazioni, impongono un cambiamento radicale. Via il vecchio repertorio dei classici americani per dare posto ad un aggiornamento in linea con i gusti che nel frattempo cambiano. La scelta è tra il genere  Beat, sull’onda del crescente successo de “I BEATLES”, che i nostri “I PETTIROSSI” incroceranno più di una volta in Germania nello stesso giro di locali in cui si esibivano, o il Rythm’n  Blues che, sebbene incominciasse a intravedere il tramonto in America dove era nato nel 1949, si affacciava prepotentemente in Italia grazie ai successi di Rocky Roberts prima e di Fausto Leali dopo. La propensione al jazz ed al blues de “I PETTIROSSI” fece ricadere la scelta sul secondo genere. Nasce così la seconda stagione de “I PETTIROSSI” che, in suolo patrio, allargano la loro formazione arricchendola di una corposa sezione fiati composta, oltre al Sax tenore di Andrea, da un sax tenore, un sax baritono, un trombone ed una tromba. Oltre alla sezione fiati approda una rinnovata base ritmica di basso e chitarre che liberano Enzo dal basso dedicandosi totalmente al canto. La nuova formazione vede così avvicendarsi, con periodi di diversa durata tra loro, musicisti alcuni dei quali raggiungeranno successi a livello nazionale:

Base ritmica:

  • Batteria:

o    Pippo Falcone

o    Alberto Maggi

o    Aldino Venere

  • Basso elettrico:

o    Toni Cirelli

  • Chitarra Elettrica:

o    Michele Ruggieri

o    Nello Lentinello

o    Silvano Chimenti

  • Tastiere

o    Benito Dorme

  • Cantante solista

o    Enzo Mucci

  • Sezione Fiati:

o     Andrea Piras (sax tenore)

o    Angelo Morlando (sax tenore)

o    Loris Pepe (sax baritono)

o    Gianni Sebastio (tromba)

o    Lino Rossi (trombone)

 Anche questa stagione rappresentò un successo destinato a durare negli anni nella memoria dei tarantini che seguivano il loro beniamini spesso costretti ad esibirsi in tre spettacoli per sera a causa dell’enorme quantità di spettatori difficilmente contenibile anche nelle più grandi strutture in voga all’epoca. Era l’epoca d’oro dei gruppi musicali di Taranto che, come per “I PETTIROSSI”, tutt’oggi se ne conservano i magici ricordi. Parliamo di gruppi come:

  • “I QUATTRO DEL SUD” con Mimmo Sportelli, Nucci Guerra, Giuseppe Scarciglia, Carlo (Per I Più Carletto) Castelli
  • “I CONDORS” con Mimmo Sportelli (chitarra voce), Loris Pepe (basso), Angelo Morlando (tastiere e sax tenore), Pino Scarciglia (chitarra), Pippo Falcone (batteria)  

Inoltre “I GLOM” , “I GOLD MEN”, “I MIMESIS” e altri colleghi che si interscambiarono, spesso, gli elementi.

Il 31 Agosto 1970 Andrea appende al “chiodo” il sax e si allontana dalla musica per essere più vicino alla famiglia ma la passione per lo studio della musica non lo abbandona.

Fino al definitivo scioglimento del gruppo, di lì a breve, il posto di Andrea verrà preso da Mario “di Ginosa” (trombone) e si unirà al gruppo anche Peppe Fiore. Nessuno più però assumerà il ruolo di arrangiatore.

by Pino Piras

http://andreapiras34.wix.com/musica#!pettirossi/c24vq                                                           link al sito di Andrea Piras

https://www.facebook.com/PettirossiMusica?ref=aymt_homepage_panel                      link alla pagina facebook

I_PETTIROSSI_I_Fondatori_Prima_divisa

I_PETTIROSSI_I_Fondatori_2

I_PETTIROSSI_live

I_PETTIROSSI_Firme

I_PETTIROSSI_Positivo_di manifesto

 

La storia dei gruppi a Taranto, dal ’60 al ’75… I POT 69

Era da un paio di anni che avevo imparato a suonare la chitarra e, siccome sono mancino e non potendo permettermi una chitarra tutta mia, ho dovuto imparare dalla chitarra di un amico (alla quale non potevo invertire le corde) per cui ho dovuto imparare così…con le corde al contrario, come aveva fatto Enzo De Marco.

   Correva l’ anno 1968, ed insieme ad altri 3 amici mettemmo su un complesso (si chiamavano così allora le band). Dopo qualche periodo di prove musicali nacque, all’inizio del 1969, il nostro “complesso” per il quale scegliemmo il nome “ POT 69 “.

Il gruppo era formato da Giustino Ingrassia alla batteria, Franco Oliva alla chitarra ritmica, Gigi Magenga al basso ed io Renato Caso alla chitarra solista. Per qualche anno abbiamo fatto da supporter (allora si diceva spalla) ai GLOM con i quali abbiamo condiviso tantissime serate, poi abbiamo iniziato il nostro percorso musicale con un nostro repertorio di musica pop con l’aggiunta di 4 voci (avendo avuto come maestri i GLOM era inevitabile)

. Poi dopo circa 2 anni è subentrato Nico Cioce alla batteria (al posto di Giustino) e Gilberto Adamo al basso (al posto di Gigi). Nel 1972 il gruppo si scioglie ed ognuno intraprende altri percorsi musicali.            

Renato Caso

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La storia dei gruppi a Taranto, dal ’60 al ’75… DIES IRAE

Il gruppo rock dei Dies Irae nasce nel 1972 con l’intento di proporre al pubblico un repertorio con brani selezionati dei  Grand Funk, Uriah Heep, Joe Cocker, Genesis e simili, rivolgendosi quindi ad una nicchia di pubblico particolare.

L’ incontro di 6 musicisti ai quali questo genere piaceva molto è stato esaltante per quanto breve, due anni, ricchi però di esperienze positive e numerosissime serate in giro per piazze e sale di tutto il sud-Italia.

I componenti sono: Tommaso Siepe alla chitarra, Gianni Colucci alla batteria (entrambi di Policoro), Ghigo Cardone alle tastiere, Mimmo Termite alla chitarra, Mimmo Simeone al basso e Renato Caso alla chitarra.

Dalla fusione di questo gruppo con altri musicisti tarantini nascerà poi il PRISMA.

Dies Irae

La storia dei gruppi a Taranto, dal ’60 al ’75… PRISMA

Il Prisma nasce nei primi anni ’70 dalla fusione di due gruppi: “Dies Irae” e “Quando le ruote erano di pietra”, il gruppo si propone in una veste nuova che unisce le idee di 7 musicisti con diverse caratteristiche strumentali che, all’ atto della fusione, denotano subito una perfetta sincronia con una spiccata tendenza al Rock ed alla musica Country di quegli anni.

Il loro repertorio infatti comprende brani di Genesis, Grand Funk Railroad, Uriah Heep, Eagles, ecc; con una particolare cura delle voci, potendo contare infatti sulla vocalità di tutti i suoi componenti che sono 7 : Nico Pulignano (cantante), Giampiero Turco (batteria), Mimmo Termite (chitarra), Renato Caso (chitarra), Ghigo Cardone (Pianoforte e tastiere), Paolo Intini (basso) ed Enzo Santangelo (chitarra e sintetizzatore).

Il Prisma viene subito accolto dal pubblico con successo e, negli anni che seguono, partecipa a numerosissime manifestazioni in tutto il sud Italia riscuotendo un consenso di pubblico notevole, accompagnando in molte serate grandi artisti con i quali ha condiviso piazze e palcoscenici di tante città.

Il gruppo rimane in attività per quasi un decennio fino alla fine degli anni ’70, periodo in cui si scioglie per motivi di lavoro e famiglia con la promessa un giorno di ritrovarsi tutti assieme per una rimpatriata musicale, cosa che avviene nel 2012 dopo 37 anni, ed è come se il tempo non fosse passato affatto, anche dal lato musicale, infatti ci si ritrova , strumenti alla mano, con la stessa armonia che ci aveva contraddistinto anni prima e con la stessa voglia di suonare, ora come allora, il nostro repertorio.

Oggi dopo 40 anni siamo ancora tutti e 7 qui nonostante le distanze geografiche, di nuovo assieme a tutti i nostri amici in un atmosfera di spensieratezza e allegria e per ricordare quei migliori anni della nostra vita.

Renato Caso

PRISMA manifesto

 

Prisma

Prisma 2

Tour 2

 

La storia dei gruppi a Taranto, dal ’60 al ’75… I QUATTRO DEL SUD

Non erano grandi frequentatori del Bar Antille, dove, in realtà stazionavano tanti musicisti  ma anche tanti perdigiorno. Loro erano “I QUATTRO DEL SUD”,  veri protagonisti della scena musicale tarantina. Ognuno di loro già lavorava e non aveva il tempo di stazionare davanti ad un bar.

Mi riferisco alla formazione tipo di  “Stasera pregherò” e della “La marcia della gioventù”MIMMO SPORTELLI, NUCCI GUERRA, GIUSEPPE SCARCIGLIA, CARLO (per i più CARLETTO) CASTELLI.

Parlo di questa formazione per averla “vissuta” direttamente in seconda pedana con  “I Principi Azzurri”, prima che approdassi ai GLOM. Mi scuseranno i componenti di formazioni successive, o precedenti, ma “I QUATTRO DEL SUD” per me sono questi. Parliamo degli anni che vanno dal 1965 al  1970. Approdano a questa esperienza dopo aver dato vita ai “Condors” negli anni ’60.

La loro partecipazione al Cantagiro e le fortunate performances, particolarmente al mitico “RED SKY” di via Argentina, costituiscono qualcosa che, chi ha i capelli brizzolati come me, ricorda. Con sincero piacere. Piacevano. Mi piacevano.

Costituiscono il punto di riferimento di tutti i gruppi tarantini dell’epoca. Erano “speciali”.Ognuno di loro era “speciale”.

MIMMO SPORTELLI: la voce calda ed impostata a cui si sono ispirati molti cantanti tarantini. Chi dimentica il suo “Stasera  pregherò”? E poi una “pennata” ritmica (come dicevamo in gergo)  precisa ed elegante. Sorretto da un’ottima tecnica, sapeva armonizzare sound a volte teneri, a volte aggressivi.

NUCCI GUERRA: un maestro. In tutti i  sensi. Prima dal suo Vox, poi dal suo Professional e poi dal suo Hammond sapeva tirar fuori tratti eleganti, grintosi, tecnici ed avvolgenti allo stesso tempo. Assistito da tecnica sopraffina, dava “anima” alle sue performances con puntuali richiami al jazz, al funky, al rock. E poi, il suo trombone….Altra meraviglia di classe. Oggi che scrivo il maestro non c’è più. Da qualche mese ricama armonie in cielo.

CARLO (Carletto ) CASTELLI: un fior di batterista, preciso, deciso e creativo. Dotato di ottima voce, si spartiva la scena di cantante con Mimmo Sportelli, eseguendo brani che spaziavano da “If i coud do it all over again” a “M’hai fatto credere” di Leali (mi auguro di non sbagliare). E poi….la verve!

GIUSEPPE SCARCIGLIA: bassista morbido ed al tempo stesso funky, preciso e professionale sullo strumento. Era una delle menti del gruppo, nel quale curava la parte organizzativa. Era colui che si interfacciava con i gruppi di seconda pedana e probabilmente anche con i titolari di locale.

Chi vuol fare solo una  rassegna fotografica di quegli anni e di  quei gruppi, sbaglia.

Occorre  parlare del valore musicale dei gruppi e dei singoli, di atmosfere e sensazioni che ci riportano ad anni certamente più spensierati, ma non per questo meno problematici degli attuali. E poi, i profumi, i colori….Chi dimentica  i separe’ del Red Sky? E i suoi tendaggi di velluto rosso? E la mustang rossa di Mimmo Sportelli? (se la comprarono tutti….)

Chi dimentica lo scopritore e produttore dei Quattro del Sud, il mitico dott. Lombardi?La partecipazione al Cantagiro, con due suoi brani, fu il suo fiore all’occhiello.

La sera della loro esibizione a Taranto eravamo tutti attaccati alla tivù. Presentarono “La marcia della gioventù’” brano gradevole e ritmato. Ma se proprio devo dire la mia, se avessero presentato il lato B , “Stasera pregherò”, brano più dolce ed accattivante, avrebbero ottenuto più riscontri…

Enzo De Marco (con il beneplacito di Mimmo Sportelli)

La provenienza: I CONDORS

La provenienza: I CONDORS

La copertina del vinile del Cantagiro  1967

La copertina del vinile del Cantagiro 1967

La formazione nel 1967: NUCCI GUERRA, CARLO CASTELLI, PINO SCARCIGLIA, MIMMO SPORTELLI

La formazione nel 1967: NUCCI GUERRA, CARLO CASTELLI, PINO SCARCIGLIA, MIMMO SPORTELLI

Altra formazione con l'aggiunta di LINO ROSSI al trombone

Altra formazione con l’aggiunta di LINO ROSSI al trombone 

La storia dei gruppi a Taranto dal ’60 al ’75… I POP MEN

La storia dei POP MEN nasce nel 1970.

Era iniziato da poco l’anno scolastico, quando due ragazzi, uno alto,biondo e magro con un naso abbastanza importante, l’altro più basso,  robusto e con dei tratti che sembravano quasi orientali, mi fermarono e mi chiesero se ero Forchettino (pseudonimo che mi era stato attribuito precedentemente da un altro musicista con il quale avevo collaborato  e  che risponde al nome di Franco BOTTIGLIONE).

Mio malgrado ammisi di aver quel soprannome, ma chiarii che in realtà mi chiamavo Franco NICOTERA. I ragazzi  mi sembrarono di essere piuttosto  imbarazzati  ma precisarono che mi avevano appellato con l’unico nome con il quale  mi conoscevano come chitarrista e che il loro intento era quello di formare una band con me (loro suonavano la chitarra ritmica e il basso).

Da quel momento abbiamo iniziato a frequentarci , scegliendo come nostro quartier generale la casa di Dante MARCHETTI (quello biondo). L’altro ragazzo si chiamava Luigi COSMA. A noi si aggiunsero due ragazzi che conoscevo io (Antonio BOTTIGLIONE,( batterista), fratello del musicista succitato e Peppe MANGINI  (organista) ragazzo velocissimo le cui mani volavano sulla tastiera.

Bisogna specificare che oltre ad avere gli stessi interessi per la musica tra noi nacque una bella amicizia che si è protratta anche dopo che il nostro gruppo si sciolse. (La motivazione dello scioglimento e da ricercarsi nel fatto che eravamo  squattrinati e che non avevamo nemmeno un soldo per comprare  strumenti musicali.)

Siamo comunque riusciti a suonare, per diversi anni, in numerosi contesti proponendoci come complesso di spalla a complessi più affermati ( i 4 del sud, Pettirossi, Glom, Farmacia notturna  ecc. ecc.).

Quegli anni vengono da noi  ricordati  nostalgicamente, anche  perché sono inevitabilmente associati alla nostra giovinezza.

Franco NICOTERA

i pop men

Antonio Bottiglione

Antonio Bottiglione

beppe mangini

beppe mangini

Dante Marchetti, Luigi Cosma, Franco Nicotera

Dante Marchetti, Luigi Cosma, Franco Nicotera

 

 

La storia dei gruppi a Taranto dal ’60 al ’75… THE SKYHAWKS (ed I MONUMENT)

L’incontro di quattro amici dopo un anno trascorso a strimpellare con chitarre acustiche e fustini del Dixan in casa dei rispettivi genitori, fece scoccare la scintilla del gruppo (allora si chiamava complesso).

Iniziammo ufficialmente l’attività nell’anno 1966, il nome del gruppo fu da me concepito sui banchi di scuola, era il lontano 1964, ad ispirarlo furono i famosi caccia bombardieri americani in quegli anni  impegnati nella guerra in Vietnam, per l’appunto gli “SKYHAWKS”.

Il “Complesso” (allora non si usava la parola gruppo o band) era così formato:

Silvano Martinelli …Chitarra e canto

Carmelo De Marco …Batteria canto

Lino Adamo …Chitarra

Aldo De Gregorio …Basso Elettrico

Rosario Spazioso …Cantante

Con questa formazione si iniziò a bazzicare nei Clubs e a partecipare ai primi spettacoli al teatro Orfeo di Taranto.

Lino Adamo alla chitarra, dopo un po’ lasciò il posto a Berto Ranieri, si eliminò anche la figura del cantante solista dato che i brani in repertorio venivano cantati dai rimanenti elementi del gruppo. Si eseguivano brani degli allora famosi Mamas & The Papas e degli Shadows, si iniziò a suonare nei clubs più in voga  della città (locali scantinati adibiti a ritrovo degli allora ragazzi) come il club LA CAVA, IL NEW EDEN, IL SOTTOMARINO ed infine Il CAPITOL che cambiò poi il nome in LONDON CLUB, nel frattempo si continuava sempre a suonare nei fantastici spettacoli “matinè” del mitico Teatro ORFEO oggi li chiameremmo:“concerti live”.

Ogni gruppo partecipante aveva i suoi fans, il teatro crollava sotto il tifo degli spettatori, era pieno come un uovo di ragazzi scalpitanti che con i loro slogan rumorosi sostenevano i loro beniamini, …Troppo forte quella emozione, la ricordo ancora…

Questa formazione così composta ebbe vita relativamente breve, appena un anno e mezzo, periodo breve ma molto intenso, nel quale si susseguirono svariate mutazioni, vuoi per motivi legati al servizio militare, vuoi per motivi di lavoro o di studio.

Si decise di inserire un organista e fu la volta di Giuseppe Lombardo soprannominato Pepp Schitt… In seguito, ad Aldo De Gregorio al basso subentrò Adriano Ferrante il quale dopo un anno lasciò il posto ad Alberto Giordano mentre alle tastiere, (allora organo), subentrò Vincenzo Pupino.

Il Gruppo così formato andò avanti per diversi anni grazie anche all’interessamento di mio fratello Walter che fungeva da impresario, contabile e organizzatore di eventi.

In seguito si pensò di inserire nel gruppo degli strumenti a fiato, Berto Ranieri passò al trombone accompagnato da Luciano Perrone e Leo Ligorio al sax mentre si faceva l’acquisto di Giancarlo Telesca, altro sax tenore che andava a colmare l’uscita di Luciano Perrone. Dopo un po’ ci lasciava anche Berto Ranieri.

La formazione rimase così composta:

Silvano Martinelli: Chitarra e voce

Carmelo De Marco: Batteria e voce

Alberto Giordano: Basso e voce

Leo Ligorio: Sax tenore e voce

Giancarlo Telesca: Sax tenore e voce

Enzo Pupino: Tastiere

Nel 1968 il gruppo, con questa formazione vocale/strumentale ebbe il massimo del successo vincendo diversi festival canori ed esibendosi nei locali più in della Città come il RED SKY, GANDOLI, LIDO SILVANA, EDEN PARK, GAMBERO ecc…

ED I MONUMENT

  Il nome del gruppo fu cambiato in “MONUMENT”, era il 1971. Per un breve periodo Giancarlo Telesca (sax tenore) per motivi famigliari dovette cedere il posto a Enzo De Falco, sempre sax tenore, mentre il tastierista Enzo Pupino, fu sostituito da Pino Sarà.

Per onor di cronaca, al basso e voce, per un breve periodo dovette alternarsi anche Peppe Fiore in sostituzione di Alberto Giordano, assente per malattia.

La mia partenza per il militare fece entrare il “complesso” in stand by, il periodo durò all’incirca un anno e mezzo. Nel periodo di naja facevo già progetti per il futuro, insieme agli altri componenti della band pensammo ad un ritorno in grande stile, aumentammo la sezione fiati da due a tre e precisamente Leo Ligorio, Giancarlo Telesca (che nel frattempo fece ritorno) e Donato Ghionna, Franco Serio sostituì Carmelo De Marco alla batteria, Carmelo passò alle percussioni e voce, fu chiamato a suonare Antonio Ricci (cugino di Leo), alla chitarra basso, io sempre alla chitarra e voce mentre alle tastiere ritornò Enzo Pupino.

Con questa formazione raggiungemmo il massimo della notorietà facendo razzia di piazze e località marine: ancora oggi c’è gente che ricorda il nostro concerto in Piazza Garibaldi a Taranto dove facemmo furore grazie alla scelta del repertorio che comprendeva brani dei CHICAGO, BLOOD SWEAT & TEARS, e in gran parte degli  EARTH WIND & FIRE, gruppo americano allora al top delle classifiche discografiche, tutti gruppi storici entrati a far parte dell’olimpo della musica mondiale.

Bei tempi ragazzi, chi non li ha vissuti non potrà mai capire cosa si è perso…

 Il gruppo dei “MONUMENT” si sciolse nell’anno 1981.

Silvano Martinelli   Trofeo EKO Teatro Orfeo x

 

Skyhawks Ospiti d'onore a Crispiano Festival voci nuove 28_29- 12-67 (1)

 

THE SKYHAWHS CON I FIATI 1969

TARANTO – SanVito Whisky a gogo’ 1969- THE SKYHAWKS…con i fiati..
Da sinistra ENZO PUPINO (tastiere) , SILVANO MARTINELLI ( chitarra) ,
LEO LIGORIO (sax) ,BERTO RANIERI(trombone),LUCIANO PERRONE(trombone)                                                      CARMELO DE MARCO(batteria)e quasi invisibile ADRIANO FERRANTE (basso)

E poi… I MONUMENT
Manifesto Monument

 

Monument1976